Una costa scoscesa e selvaggia, luogo sacro e inviolabile, è lo sfondo su cui si svolge uno dei “triangoli” più tristemente famosi della mitologia classica: la regina Fedra si strugge di desiderio per il figliastro Ippolito, ma questi non ha occhi che per Artemide, tanto magnifica quanto algida. H.D. (acronimo di Hilda Doolittle), figura cardine del movimento imagista, riscrive la tragedia euripidea sotto forma di continua, ritmata evocazione di immagini misteriose e dense.

Ecco dunque che ritroviamo personaggi noti sotto una nuova luce. Uno per tutti è proprio Ippolito, che nell’opera di H.D. nutre per Artemide la stessa bruciante passione che la matrigna sente per lui. Il fallimento della comunicazione, che caratterizza l’Ippolito di Euripide, diventa così una catena di passioni non corrisposte, culminante nella durezza della divinità. Anche quest’ultima, tuttavia, sarà messa a dura prova dalla sorte di Ippolito, vittima dell’inganno di Fedra (la quale questa volta si toglie una soddisfazione in più, ma niente spoiler): il dolore del ragazzo costringerà Artemide ad affrontare la morte e la vita, a mettersi in dubbio, prima di riassumere la sua fredda imperturbabilità, il suo ostinato rifiuto per la realtà di chi sente.

Il lettore troverà anche nuovi giocatori in questa eterna partita: l’enigmatico ragazzo cipriota, interlocutore dei protagonisti e voce di una verità pura e innocente; Mirrina, dama di compagnia di Fedra; Iperide, giovane ateniese che adula Ippolito ma è del tutto asservito al re Teseo. Quest’ultimo, il padre di Ippolito, non è mai presente in scena, ma il suo nome riecheggia per tutto il dramma, cupo ricordo della brutalità del potere.

La nuova traduzione per i tipi de La Noce d’Oro è a cura dell’ignoto/a SF, che restringe, asciuga ulteriormente il testo, esaltando la lingua criptica e suggestiva dell’originale. La ricerca dell’essenzialità porta, talora, alla soppressione di alcuni dettagli del testo inglese in nome della pregnanza quasi ermetica della versione italiana. Una scelta coraggiosa, che alla pedissequa fedeltà al dettato preferisce il rispetto della lingua densa e suggestiva di H.D. 

Se pensavate di sapere tutto di questa storia… riparliamone dopo che avrete letto il secondo atto.

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